29 aprile 2006

29.04.96 - 29.04.06

Io so bene che dentro la mia stanza
c'è una persona invisibile,
non si rivela con qualche movimento
né parla per darmi una conferma.

Non c'è bisogno che io le trovi posto:
è una cortesia più conveniente
l'ospitale intuizione
della sua compagnia.

La sola libertà che si concede
è di essere presente.
Né io né lei violiamo con un suono
l'integrità di questa muta intesa.

No, non potrei mai stancarmi di lei:
sarebbe come se un atomo ad un tratto
si annoiasse di stare sempre insieme
agli innumerevoli elementi dello spazio.

Ignoro se visiti anche altri,
se rimanga con loro oppure no.
Ma il mio istinto la sa riconoscere:
il suo nome è Paola.

Dieci anni da quel giorno, lo spartiacque fra la vita del bambino e quella dell'uomo... Il giorno più brutto della mia vita, ma quello in cui sono cresciuto più in fretta.

Certe persone non si scorderanno mai...

24 aprile 2006

Giudizi Universali

Troppo cerebrale per capire che si può star bene senza complicare il pane,
ci si spalma sopra un bel giretto di parole vuote ma doppiate
Mangiati le bolle di sapone intorno al mondo e quando dormo taglia bene l'aquilone,
togli la ragione e lasciami sognare, lasciami sognare in pace
Liberi com'eravamo ieri, dei centimetri di libri sotto i piedi
per tirare la maniglia della porta e andare fuori,
come Mastroianni anni fa, come la voce guida la pubblicità
ci sono stati dei momenti intensi ma li ho persi già.

Troppo cerebrale per capire che si può star bene senza calpestare il cuore
ci si passa sopra almeno due o tre volte i piedi come sulle aiuole
Leviamo via il tappeto e poi mettiamoci dei pattini per scivolare meglio sopra l'odio
Torre di controllo, aiuto, sto finendo l'aria dentro al serbatoio

Potrei ma non voglio fidarmi di te
io non ti conosco e in fondo non c'è
in quello che dici qualcosa che pensi
sei solo la copia di mille riassunti
Leggera leggera si bagna la fiamma
rimane la cera e non ci sei più...

Vuoti di memoria, non c'è posto per tenere insieme tutte le puntate di una storia
piccolissimo particolare, ti ho perduto senza cattiveria
Mangiati le bolle di sapone intorno al mondo e quando dormo taglia bene l'aquilone
togli la ragione e lasciami sognare, lasciami sognare in pace
Libero com'ero stato ieri ho dei centimetri di cielo sotto ai piedi
adesso tiro la maniglia della porta e vado fuori
come Mastroianni anni fa, sono una nuvola, fra poco pioverà
e non c'è niente che mi sposta o vento che mi sposterà

Potrei ma non voglio fidarmi di te
io non ti conosco e in fondo non c'è
in quello che dici qualcosa che pensi
sei solo la copia di mille riassunti
Leggera leggera si bagna la fiamma
rimane la cera e non ci sei più, non ci sei più, non ci sei...

Samuele Bersani

18 aprile 2006

Amami come sei

Un grazie speciale alla persona che ha l'altra metà... Alla faccia delle Dioincidenze!!

Conosco la tua miseria, le lotte e le tribolazioni della tua anima, le deficienze e le infermità del tuo corpo; so la tua viltà, i tuoi peccati, e ti dico lo stesso: "Dammi il tuo cuore, amami come sei..."

Se aspetti di essere un angelo per abbandonarti all'amore, non amerai mai. Anche se sei vile nella pratica del dovere e della virtù, se ricadi spesso in quelle colpe che vorresti non commettere più, non ti permetto di non amarmi.

Amami come sei.

In ogni istante e in qualunque situazione tu sia, nel fervore o nell'aridità, nella fedeltà o nella infedeltà, amami... come sei...
Voglio l'amore del tuo povero cuore; se aspetti di essere perfetto non mi amerai mai.

Non potrei forse fare di ogni granello di sabbia un serafino radioso di purezza, di nobiltà e di amore? Non sono io l'Onnipotente? E se mi piace lasciare nel nulla quegli esseri meravigliosi e preferire il povero amore del tuo cuore, non sono io padrone del mio amore?

Figlio mio, lascia che Ti ami, voglio il tuo cuore. Certo voglio col tempo trasformarti ma per ora ti amo come sei... e desidero che tu faccia lo stesso; io voglio vedere dai bassifondi della miseria salire l'amore. Amo in te anche la tua debolezza, amo l'amore dei poveri e dei miserabili; voglio che dai cenci salga continuamente un gran grido: "Gesù ti amo".

Voglio unicamente il canto del tuo cuore, non ho bisogno né della tua scienza, né del tuo talento. Una cosa sola m'importa, di vederti lavorare con amore.

Non sono le tue virtù che desidero; se te ne dessi, sei così debole che alimenterebbero il tuo amor proprio; non ti preoccupare di questo. Avrei potuto destinarti a grandi cose; no, sarai il servo inutile; ti prenderò persino il poco che hai... perché ti ho creato soltanto per l'amore.

Oggi sto alla porta del tuo cuore come un mendicante, io il Re dei Re! Busso e aspetto; affrettati ad aprirmi. Non allargare la tua miseria; se tu conoscessi perfettamente la tua indigenza, morresti di dolore. Ciò che mi ferirebbe il cuore sarebbe di vederti dubitare di me e mancare di fiducia.

Voglio che tu pensi a me ogni ora del giorno e della notte; voglio che tu faccia anche l'azione più insignificante solo per amore. Conto su di te per darmi gioia...

Non ti preoccupare di non possedere virtù; ti darò le mie.

Quando dovrai soffrire ti darò la forza. Mi hai dato l'amore, ti darò di saper amare al di là di quanto puoi sognare...

Ma ricordati... amami come sei...

Ti ho dato mia Madre; fa passare, fa passare tutto dal suo Cuore così puro.

Qualunque cosa accada, non aspettare di essere santo per abbandonarti all'amore, non mi ameresti mai... Va...

Mons. Lebrun

10 aprile 2006

Diario

Ho aperto un vecchio diario, un diario mai utilizzato nella remota speranza
che un foglio bianco mi aiuti a strappare brandelli di vita che non riesco più
a ricomporre nella mia mente
Ho paura di perdere me stesso se non riuscirò a fissare sulla carta
quel profumo che ho sentito
quel vento che mi ha accarezzato le spalle
quelle parole non dette e ricacciate in fondo
quelle lacrime che non ho versato
quella solitudine che sempre mi ha accompagnato nelle scelte coraggiose o vili della vita
Quando non scrivo allora leggo; e se non leggo allora penso
e così, da sempre, la mia vita corre lungo i fragili detriti
e assoni di neuroni che oggi ci sono, e domani chissà!!!
Basta così poco per non ricordare più, per dimenticare e per smarrire se stessi.
E non voglio che questo accada
...non prima, almeno, di aver tentato di infondere su questi fogli
quella "vita della mente"
quel barlume di ciò che sono
o che ho sempre creduto di essere!!!

Buona Pasqua a tutti....

Matteo

09 aprile 2006

Sole negli occhi

Ho perso troppo tempo, dietro ai miei stupidi problemi
Cercando soluzioni, a volte in modi estremi
Mi sono fidato delle tue parole, dei tuoi silenzi
Forse mi sono accontentato, soltanto di averti
Non ho più tempo per riparare, hai deciso di andare
Senza neanche salutare

Io devo uscire da qui
Cercare il mondo fuori da qui
Non posso vivere più così
Ad aspettare, ma ad aspettare chi

Passo intere giornate, a sfogliare il nostro passato
Ricordi che vorrei avere già dimenticato
Cercare uno spiraglio, credere ad ogni abbaglio
Ricadere nel solito sbaglio

Io voglio uscire da qui
Cercare il mondo fuori da qui
Non posso vivere più così
Ad aspettare, ma ad aspettare chi

Ho il sole negli occhi
Cammino a piedi nudi, sopra dei vetri rotti
Odio questa malinconia, è solo un'insensata reazione
Che non va più via

Ho spento la radio, non mi va di ascoltare
Adesso sono pronto, per la sola cosa da fare

Io voglio uscire da qui
Cercare il mondo fuori da qui
Non posso vivere più così
Ad aspettare, ma ad aspettare chi

Io voglio uscire da qui
Cercare il mondo fuori da qui
Non posso vivere più così
Ad aspettare, ma ad aspettare chi

Fuori da qui.

Riccardo Maffoni

05 aprile 2006

03 aprile 2006

Impazienza

La speranza cessa di essere felicità quando è accompagnata dall'impazienza.

John Ruskin